mercoledì 7 settembre 2016

Oggi passiamo alla scuola dell'infanzia. un'attività comune in tale grado scolastico è il gioco della drammatizzazione, ovvero una specie di recita, di teatro in cui i bambini attraverso il movimento del proprio corpo e il travestimento sviluppano le abilità espressive, affettive, relazionali e acquisiscono sempre più autonomia. Osservando questa attività che i bambini tendono a fare anche spontaneamente, l'educatore/insegnante può scoprire dinamiche familiari, emozioni nascoste, inibizioni superate. Questa attività oltre ad avere uno scopo didattico, spesso ne ha anche uno terapeutico. Nell'attività del travestimento infatti viene comunicata la propria identità, il rapporto con l'altro, la capacità di socializzazione e di integrazione nel gruppo.

http://www.bambinopoli.it/2_5_anni/Metodologia_della_drammatizzazione__/200/



venerdì 2 settembre 2016

Ciao:) le vacanze sono agli sgoccioli e presto i vostri bimbi inizieranno la scuola, chi il nido, chi la scuola dell'infanzia, chi, invece, le elementari. Vi espongo una delle attività che il vostro bambino farà una volta entrato al nido per esplorare l'ambiente. Il cestino dei tesori è una forma particolare di gioco euristico, ovvero un tipo di gioco in cui i bambini dai 12 ai 24 mesi possono giocare liberamente senza l'intervento dell'adulto con degli oggetti di diversa natura (oggetti comuni, o di origine naturale, ecc). In quest'età infatti l'interesse dei bambini è rivolto alla scoperta e alla sperimentazione degli spazi e degli oggetti presenti nello spazio e grazie a questo gioco i bambini sviluppano le capacità sensoriali, percettive e uditive e inizieranno a padroneggiare sempre più l'abilità oculo manuale.

http://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/il-gioco-euristico.html


domenica 28 agosto 2016

Ciaoo!
Vi enuncio un'altra utilità del gioco: attraverso il gioco si sviluppano il processo di memorizzazione e il ricordo (richiamare, riconoscere), ad esempio della posizione di un oggetto, o la memorizzazione di immagini o liste di informazioni, utilizzando in maniera privilegiata la memoria; inoltre facilita anche il ragionamento(analizzare, inferire, spiegare), un processo cognitivo che richiede al soggetto di generare informazioni nuove a partire da quelle date, prendendo in esame gli indizi forniti dal gioco (analizzare), per poi trarne conseguenze, utilizzando il processo deduttivo (inferire, spiegare).
Ecco perchè tutti almeno una volta nella vita abbiamo giocato al memory, o abbiamo fatto un puzzle.

http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=4093

venerdì 26 agosto 2016

I giochi con regole li troviamo nel periodo dai sette agli undici anni, nella fase detta "sociale", in cui il bambino comincia a vivere il rapporto con gli altri. Questa fase è caratterizzata da una maggiore aderenza alla realtà, anche se continua a prevalere l'assimilazione sull'accomodamento.
Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che è tenuto a rispettare.

http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/regole.html


                                

giovedì 25 agosto 2016

I giochi simbolici caratterizzano il periodo che va dai due ai sei anni di vita. Si collocano nella fase detta "rappresentativa", in cui il bambino acquisisce la capacità di rappresentare tramite gesti o oggetti una situazione non attuale. Si sviluppa la capacità di immaginazione e di imitazione, per cui i giochi preferiti sono quelli in cui, ad esempio, il bambino si improvvisa attore (finge di dormire, di cadere) o magari regista (chiede ad altri di fingere di dormire o cadere).

http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/simbolici.html


                             

lunedì 22 agosto 2016

I giochi di esercizio prevalono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta "senso-motoria": il bambino, attraverso l'afferrare, il dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l'aprire e il chiudere le mani, o gli occhi, impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da questi giochi, spinge il bambino a ripeterli più volte. La fase di assimilazione, in questo periodo, prevale su quella di accomodamento: le nuove esperienze infatti, vengono adeguate agli schemi mentali del bambino.

                            


Jean Piaet è uno degli autori che sostenevano che il ruolo fondamentale del gioco per lo sviluppo intellettivo, poichè il gioco stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione e favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni, ecc. Il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, partendo dalla convinzione che il gioco è "la più spontanea abitudine del pensiero infantile", arriva ad affermare che lo sviluppo intellettivo del bambino passa attraverso due processi: uno detto assimilazione, l'altro accomodamento.
Sempre secondo Piaget, infine, si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: il primo stadio quello dei giochi di esercizio, il secondo stadio del gioco simbolico e il terzo stadio dei giochi con regole.

http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/svil_cogn.html