Oggi passiamo alla scuola dell'infanzia. un'attività comune in tale grado scolastico è il gioco della drammatizzazione, ovvero una specie di recita, di teatro in cui i bambini attraverso il movimento del proprio corpo e il travestimento sviluppano le abilità espressive, affettive, relazionali e acquisiscono sempre più autonomia. Osservando questa attività che i bambini tendono a fare anche spontaneamente, l'educatore/insegnante può scoprire dinamiche familiari, emozioni nascoste, inibizioni superate. Questa attività oltre ad avere uno scopo didattico, spesso ne ha anche uno terapeutico. Nell'attività del travestimento infatti viene comunicata la propria identità, il rapporto con l'altro, la capacità di socializzazione e di integrazione nel gruppo.
http://www.bambinopoli.it/2_5_anni/Metodologia_della_drammatizzazione__/200/
mercoledì 7 settembre 2016
venerdì 2 settembre 2016
Ciao:) le vacanze sono agli sgoccioli e presto i vostri bimbi inizieranno la scuola, chi il nido, chi la scuola dell'infanzia, chi, invece, le elementari. Vi espongo una delle attività che il vostro bambino farà una volta entrato al nido per esplorare l'ambiente. Il cestino dei tesori è una forma particolare di gioco euristico, ovvero un tipo di gioco in cui i bambini dai 12 ai 24 mesi possono giocare liberamente senza l'intervento dell'adulto con degli oggetti di diversa natura (oggetti comuni, o di origine naturale, ecc). In quest'età infatti l'interesse dei bambini è rivolto alla scoperta e alla sperimentazione degli spazi e degli oggetti presenti nello spazio e grazie a questo gioco i bambini sviluppano le capacità sensoriali, percettive e uditive e inizieranno a padroneggiare sempre più l'abilità oculo manuale.
http://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/il-gioco-euristico.html
http://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/il-gioco-euristico.html
domenica 28 agosto 2016
Ciaoo!
Vi enuncio un'altra utilità del gioco: attraverso il gioco si sviluppano il processo di memorizzazione e il ricordo (richiamare, riconoscere), ad esempio della posizione di un oggetto, o la memorizzazione di immagini o liste di informazioni, utilizzando in maniera privilegiata la memoria; inoltre facilita anche il ragionamento(analizzare, inferire, spiegare), un processo cognitivo che richiede al soggetto di generare informazioni nuove a partire da quelle date, prendendo in esame gli indizi forniti dal gioco (analizzare), per poi trarne conseguenze, utilizzando il processo deduttivo (inferire, spiegare).
Ecco perchè tutti almeno una volta nella vita abbiamo giocato al memory, o abbiamo fatto un puzzle.
http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=4093
Vi enuncio un'altra utilità del gioco: attraverso il gioco si sviluppano il processo di memorizzazione e il ricordo (richiamare, riconoscere), ad esempio della posizione di un oggetto, o la memorizzazione di immagini o liste di informazioni, utilizzando in maniera privilegiata la memoria; inoltre facilita anche il ragionamento(analizzare, inferire, spiegare), un processo cognitivo che richiede al soggetto di generare informazioni nuove a partire da quelle date, prendendo in esame gli indizi forniti dal gioco (analizzare), per poi trarne conseguenze, utilizzando il processo deduttivo (inferire, spiegare).
Ecco perchè tutti almeno una volta nella vita abbiamo giocato al memory, o abbiamo fatto un puzzle.
http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=4093
venerdì 26 agosto 2016
I giochi con regole li troviamo nel periodo dai sette agli undici anni, nella fase detta "sociale", in cui il bambino comincia a vivere il rapporto con gli altri. Questa fase è caratterizzata da una maggiore aderenza alla realtà, anche se continua a prevalere l'assimilazione sull'accomodamento.
Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che è tenuto a rispettare.
Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che è tenuto a rispettare.
giovedì 25 agosto 2016
I giochi simbolici caratterizzano il periodo che va dai due ai sei anni di vita. Si collocano nella fase detta "rappresentativa", in cui il bambino acquisisce la capacità di rappresentare tramite gesti o oggetti una situazione non attuale. Si sviluppa la capacità di immaginazione e di imitazione, per cui i giochi preferiti sono quelli in cui, ad esempio, il bambino si improvvisa attore (finge di dormire, di cadere) o magari regista (chiede ad altri di fingere di dormire o cadere).
http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/simbolici.html
http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/simbolici.html
lunedì 22 agosto 2016
I giochi di esercizio prevalono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta "senso-motoria": il bambino, attraverso l'afferrare, il dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l'aprire e il chiudere le mani, o gli occhi, impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da questi giochi, spinge il bambino a ripeterli più volte. La fase di assimilazione, in questo periodo, prevale su quella di accomodamento: le nuove esperienze infatti, vengono adeguate agli schemi mentali del bambino.
Jean Piaet è uno degli autori che sostenevano che il ruolo fondamentale del gioco per lo sviluppo intellettivo, poichè il gioco stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione e favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni, ecc. Il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, partendo dalla convinzione che il gioco è "la più spontanea abitudine del pensiero infantile", arriva ad affermare che lo sviluppo intellettivo del bambino passa attraverso due processi: uno detto assimilazione, l'altro accomodamento.
Sempre secondo Piaget, infine, si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: il primo stadio quello dei giochi di esercizio, il secondo stadio del gioco simbolico e il terzo stadio dei giochi con regole.
http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/svil_cogn.html
Sempre secondo Piaget, infine, si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: il primo stadio quello dei giochi di esercizio, il secondo stadio del gioco simbolico e il terzo stadio dei giochi con regole.
http://www.galileo.it/ludonord2/importanza_gioco/svil_cogn.html
lunedì 15 agosto 2016
Buon giorno!
Visto che abbiamo stabilito cos'è il gioco, in questo post vi suggerisco un'attività pratica da fare con i vostri bambini in modo da aiutarli ad "imparare divertendosi".
Questo gioco è consigliato per i bambini dai 0-3 anni. In una stanza non troppo fredda, vi distendete con i vostri bambini (che saranno in mutande) su delle coperte/asciugamani e date loro una ciotolina con dentro della crema per il corpo o del talco. Li lasciate un po' liberi di esplorare il proprio corpo con la crema e successivamente chiedete loro di spalmarsi la crema nelle parti del corpo che voi nominate. In questo modo i bambini scoprono le loro parti del corpo in modo divertente :)
Visto che abbiamo stabilito cos'è il gioco, in questo post vi suggerisco un'attività pratica da fare con i vostri bambini in modo da aiutarli ad "imparare divertendosi".
Questo gioco è consigliato per i bambini dai 0-3 anni. In una stanza non troppo fredda, vi distendete con i vostri bambini (che saranno in mutande) su delle coperte/asciugamani e date loro una ciotolina con dentro della crema per il corpo o del talco. Li lasciate un po' liberi di esplorare il proprio corpo con la crema e successivamente chiedete loro di spalmarsi la crema nelle parti del corpo che voi nominate. In questo modo i bambini scoprono le loro parti del corpo in modo divertente :)
lunedì 8 agosto 2016
Vi ho lasciato una settimana per pensare alla vostra definizione di gioco :) Ora vi do quella che secondo me è la più completa, presa dal mio libro di Metodologia del gioco e del movimento: "possiamo tuttavia definire il gioco come quell'attività ricreativa spontanea e fine a se stessa, condotta liberamente o regolamentata, che provoca nel bambino, ma anche nell'adulto, un senso di tranquillità, di soddisfazione, di immediata gratificazione e di divertimento".
Il gioco quindi fa bene anche agli adulti perchè consente di "staccare" dalla routine quotidiana, quindi giocate con i vostri bambini, che oltre ad imparare vi faranno anche sentire meglio sia psicologicamente sia fisicamente!!
Il gioco quindi fa bene anche agli adulti perchè consente di "staccare" dalla routine quotidiana, quindi giocate con i vostri bambini, che oltre ad imparare vi faranno anche sentire meglio sia psicologicamente sia fisicamente!!
lunedì 1 agosto 2016
Ciaooo!!
Spero che con questo sole vi stiate godendo i vostri figli, nipotini e cuginetti :) Non lavorate troppo, andate in vacanza e soprattutto giocate tanto, che giocare rende giovani!! A proposito di gioco, se io vi ponessi la domanda "cos'è il gioco?" tutti saprebbero rispondere sicuramente. In realtà dare una definizione di gioco è molto difficile, in quanto noi consideriamo come gioco attività diverse tra loro che apparentemente non hanno niente in comune, come ad esempio fare una pila di contenitori o il gioco del monopoli o uno sport come la pallavolo.
Sentiamo le vostre opinioni!! :)
Spero che con questo sole vi stiate godendo i vostri figli, nipotini e cuginetti :) Non lavorate troppo, andate in vacanza e soprattutto giocate tanto, che giocare rende giovani!! A proposito di gioco, se io vi ponessi la domanda "cos'è il gioco?" tutti saprebbero rispondere sicuramente. In realtà dare una definizione di gioco è molto difficile, in quanto noi consideriamo come gioco attività diverse tra loro che apparentemente non hanno niente in comune, come ad esempio fare una pila di contenitori o il gioco del monopoli o uno sport come la pallavolo.
Sentiamo le vostre opinioni!! :)
lunedì 25 luglio 2016
Stephen Littleword afferma che "Giocare significa allenare la mente alla vita. Un gioco non è mai solo un gioco".
Alla base di ogni gioco vi è una motivazione più o meno evidente. Il bambino attraverso il gioco scopre l'ambiente, lo sperimenta, sviluppa le sue facoltà intellettivo-emotive, cresce. Il gioco diventa quindi il primo strumento che il bambino utilizza per conoscere la realtà in cui vive.
Alla base di ogni gioco vi è una motivazione più o meno evidente. Il bambino attraverso il gioco scopre l'ambiente, lo sperimenta, sviluppa le sue facoltà intellettivo-emotive, cresce. Il gioco diventa quindi il primo strumento che il bambino utilizza per conoscere la realtà in cui vive.
lunedì 18 luglio 2016
Ciao a tutti :)
Sono Elena, ho 21 anni e frequento il secondo anno di università alla facoltà di scienze dell'educazione e della formazione a Rovigo. In questo blog vi dimostrerò quanto il gioco possa facilitare l'apprendimento dei bambini. Infatti durante un'esperienza di stage svolta alla scuola elementare del mio paese in una classe seconda ho potuto notare che i bambini apprendono in modo più efficace se le cose da imparare sono sottoposte loro in forma di gioco. Nei prossimi post vi spiegherò, quindi, i motivi principali per i quali il gioco facilita l'apprendimento.
Sono Elena, ho 21 anni e frequento il secondo anno di università alla facoltà di scienze dell'educazione e della formazione a Rovigo. In questo blog vi dimostrerò quanto il gioco possa facilitare l'apprendimento dei bambini. Infatti durante un'esperienza di stage svolta alla scuola elementare del mio paese in una classe seconda ho potuto notare che i bambini apprendono in modo più efficace se le cose da imparare sono sottoposte loro in forma di gioco. Nei prossimi post vi spiegherò, quindi, i motivi principali per i quali il gioco facilita l'apprendimento.
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